APPASSIONARSI ALL'ALAN PARSONS PROJECT Nel 1973 raggiunge il suo primo picco di notorietà nell’ambiente delle produzioni musicali inglesi un Tecnico del Suono 25enne di nome Alan Parsons. Il motivo è l’aver ingegnerizzato la grandopera dei Pink Floyd “The Dark Side Of The Moon”.
Quanto detto sopra è conoscenza che un Projectofilo assimila solo a passione già in stato avanzato. Dunque ricominciamo da capo… dal ‘colpo di fulmine’ musicale. Il Project è profondamente diverso da qualsiasi altra realtà musicale che possiate trovare. L’unico paragone accettabile è forse quello con i Pink Floyd, anch’essi appartenenti al Prog e anch’essi però diversi dagli altri artisti del filone Prog… ma anche con i Pink Floyd ci sono veramente troppe differenze.
Ho parlato di DIFFERENZE… Eccole, in soldoni: 1) la versione editata di ciascun brano è frutto di uno studio approfonditissimo … non per niente ci sono in ballo un bravissimo arrangiatore e il più grande Tecnico del Suono del mondo. 2) nel gruppo -base- di strumentisti e anche nei -temporanei- troviamo esecutori altrettanto impeccabili. 3) le canzoni vengono cantate da un largo numero di vocalist a rotazione (Eric incluso) tra i più bravi e incompresi disponibili. Questa idea geniale di Alan è stata arricchente sia per i cantanti sia per il Project. 4) i testi dei brani sono costruiti in modo da essere palesemente leggibili su più piani di lettura (non del tutto dichiarati), stimolando così il lato enigmista degli ascoltatori. 5) il genere musicale è parente del ProgRock, ma spazia incredibilmente (anche perché gli album dell’APP sono stati fatti nell’arco di 11 anni), toccando l’elettronica, un pizzico di funky, musica classica retrò, frammenti di ambient, ecc…ecc… 6) i brani sono quasi sempre impreziositi da complessi cori altisonanti, maschili e femminili. 7) l’atmosfera è sempre colma di emozione, sia musicalmente che come lyrics, nonostante l’accurato studio ‘a freddo’ del bilanciamento di ogni elemento dei brani. Inoltre c’è una sorta di valore aggiunto e cioè la leggenda secondo la quale tutti gli album dell’Alan Parsons Project (tranne forse proprio il primo su Poe) sarebbero legati da un Concept Unitario sconosciuto. Se così fosse, si tratterebbe del più imponente progetto musicale che sia mai stato affrontato… un mega-concept composto da una decina di sotto-concept. Qui gli enigmisti vanno in brodo !
Musica molto emozionale, stilisticamente inusuale e quasi magica dal punto di vista della collocazione spaziale, dei volumi e della scelta di ogni singolo fantasioso suono… e nel caso dei brani cantati anche i testi si mostrano speciali.
Il Fantastico, L’Umanesimo, L’Introspezione … gli ingredienti magici ci sono tutti ! Gli album dei 70 suonano un po’ diversi da quelli degli 80 ma sono tutti affascinanti. Bisogna però essere aperti di cuore, perché altrimenti si tenderà a confonderli con un prodotto musicale che semplicemente non è né di un genere definito né di un altro. Il Project è molto più di questo. Ma, ripeto, bisogna essere aperti di cuore. Il Project ha ricevuto molti riconoscimenti ufficiali, quali Dischi d’Oro e di Platino e numerose nominations ai Grammy, ma tuttavia non si è mai imposto all’attenzione mondiale come altri gruppi quali gli stessi Floyd. Il motivo ? Forse una DIFFERENZA che non ho menzionato prima: dal 1976 fino allo scioglimento nel 1990 l’Alan Parsons Project non ha MAI fatto concerti ! Perché ? Mistero…
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© ALESSANDRO COSPITE 2006