RECENSIONI
I Nevermore, la tribute band
italiana a "The Alan Parsons Project"
Elettrizzante il loro primo concerto
integrale, il 10 Giugno all'Acquofono di Fiumicino
Recensione di Giorgio
Rizzarelli
The Alan Parsons Project, il gruppo
prog-rock degli anni '70-'80 dalle inconfondibili atmosfere cinematiche ed
elettrofunky, ha ora una tribute band italiana: i Nevermore. Il 10 Giugno
questa cover band ha presentato il suo primo concerto integrale,
all'Acquofono di Fiumicino - un locale non molto grande, ma riempito da
un'audience entusiasta.
I Nevermore sono sei romani nati dall'incrocio di due
cover band pinkfloydiane di esperienza decennale (i Lab70 e gli Ufo Club) -
non a caso, visto che Parsons collaborò con i Pink Floyd all'inizio della sua
carriera. Prendono il nome dal testo di The Raven (tratta dal primo album
del Project, ispirato al poeta Edgar Allan Poe). Sono spinti dalla
passione per una musica che conoscono profondamente e che, come d'obbligo
per le tribute band, si propongono di riprodurre con la massima fedeltà
- un obiettivo non facile per la musica projectiana, caratterizzata
da arrangiamenti complessi, tant'è che il Project originale non si esibì
mai dal vivo durante la propria attività discografica (ma soltanto in seguito,
grazie alla tecnologia delle tastiere e dei campionatori).
I Nevermore sono stati così calorosi da invitarmi a prendere
parte alla loro foto di gruppo
Per portare un brano sul palco, ogni singolo Nevermore
analizza, estrae e studia la propria parte dall'album. Poi con le prove si
completa l'intesa del gruppo. Talvolta, specie nei momenti orchestrali,
l'arrangiamento viene leggermente riadattato per il live, e si scende a
compromessi efficaci. Motivati ma con i piedi per terra, aperti a nuove
idee ma fedeli all'originale, simpatici di persona ma concentratissimi sul
palco, dedicati nonostante lo facciano senza scopo di lucro, i Nevermore
raggiungono ottimamente l'obiettivo prefissato.
Il concerto ha riprodotto le atmosfere di uno spettacolo
dell'attuale Alan Parsons Live Project (che sarebbe esso stesso una cover band
se non fosse per la presenza di Parsons) con hit immancabili quali
Sirius/Eye In The Sky, Don't Answer Me, Games People Play,
Prime Time e Damned If I Do. Ma lo show ha richiamato anche
direttamente gli album con brani mai eseguiti dal vivo, come Let's
Talk About Me, The Cask Of Amontillado e Let Me Go
Home, mostrando ancora una volta lo stupefacente potenziale live insito
in una musica nata da un gruppo di studio. I Nevermore hanno rappresentato
anche I Am A Mirror e You Are On Your Own dall'album
Freudiana ispirato a Freud, che in origine doveva essere l'ultimo album
del Project e un musical in Inglese (fu rappresentato solo in tedesco), e da cui
il Live Project non potrà mai attingere per motivi di diritti. Non sono mancate
le strumentali, per es. Lucifer e
Mammagamma, eseguite integralmente come sugli
album.
Manuel Pedruzzi
(batteria) e Fulvio Popolizio (basso)
Pino Mencarelli
(chitarra elettrica, backing vocals) e Massimo D'Annibali (tastiere, vocoder,
campionatore, backing vocals)
Ho notato la fedeltà nei dettagli particolarmente nel lavoro
di Manuel Pedruzzi alla batteria (penso, giusto per fare un esempio, alle
groove variabili di The Raven) e di Fulvio Popolizio al basso
(notevole su Psychobabble). Massimo d'Annibali, alle tastiere,
vocoder e campionatore, ha riprodotto le complesse atmosfere elettroniche
(interessante per esempio l'intro di Sirius in medley col temporale di
Tales) e Pino Mencarelli ha dato alla sua chitarra elettrica il
sound bairnsoniano (perfetto sulla parte psichedelica di Psychobabble).
Il cantante Diego Lombardi, che ha una voce particolare e versatile, ha
dato tutto se stesso (notevole per es. su Damned if I Do). Emanuela
Caponi ha dato un'indimenticabile interpretazione di You Are On Your
Own, il brano di Freudiana in cui una madre affronta la crescita del
figlio. Sulla parte centrale di questo brano si è aggiunto al sax l'ospite
Claudio Cristallini, che ha riprodotto anche l'assolo di Don't Answer
Me. Emanuela, insieme a Massimo e Pino, ha riprodotto perfettamente anche i
backing vocals su molte canzoni, persino quelli complessi di Dr. Tarr And
Prof. Fether. La band si è mostrata molto unita specialmente in momenti
dalla ritmica elaborata come Money Talks e Let's Talk About Me,
realizzando uno spettacolo praticamente senza errori, e con un ottimo mixaggio
(anche per quanto riguarda i cori), nonostante l'assenza di un fonico,
ma grazie a un attento soundcheck.
Sebbene io conoscessi già bene il Project, seguendo il
concerto dei Nevermore nei dettagli e nell'insieme ho imparato ancora di
più quanto sia complessa e varia questa musica, pur mantenendosi anche a portata
di un primo ascolto. Bisogna infatti considerare anche la missione dei
Nevermore di divulgare un tipo di musica che non ha mai avuto, specialmente
in Italia, tutta l'attenzione che meritava (anche alle giovani generazioni - gli
stessi Nevermore sono quasi tutti fans di "seconda generazione"). A questa
missione contribuiscono chicche come la scelta di leggere in forma tradotta
in Italiano la narrazione dedicata a Poe (nell'originale recitata da Orson
Welles), una breve presentazione iniziale del Project, e una certa attenzione
all'immagine, ma senza esagerazione (limitata ai due frontman, i cantanti
principali) come si addice ad APP. L'esordio dei Nevermore avviene in un momento
particolarmente propizio, quello della ripubblicazione da parte della Sony di
tutto il catalogo del Project, rimasterizzato da Parsons e con tracce extra
inedite raccolte dal co-leader Eric Woolfson.
Diego Lombardi (lead
vocal) ed Emanuela Caponi (lead vocal su
You Are On Your Own,
backing vocals) (dietro, Massimo d'Annibali)
Claudio Cristallini
(sax)
Va aggiunto che i Nevermore sono un caso più unico che raro.
Sono infatti la prima tribute band interamente projectiana a Roma, e
attualmente l'unica in Italia. In effetti, nel mondo ne esiste
solo un'altra, i Projectronics (o Rubber Universe), che in realtà sono una
selezione dei partecipanti regolari alla fan fest annuale americana.
I prossimi progetti dei Nevermore
riguardano il raffinamento del repertorio attuale (guidato da un costante
spirito autocritico), l'inclusione di ulteriori musicisti ospiti e l'aggiunta di
pezzi dell'album Gaudì, ispirato all'omonimo architetto, quali
La Sagrada Familia, Too Late e Paseo De Gracia. Ci sono
anche progetti a lungo termine che riguardano molti altri brani sia standard
che mai eseguiti dal vivo (come l'esplosiva
Stereotomy), e idee su una possibile estensione dell'esperienza ad
audiovisiva o teatrale, tenendo conto sia dell'esperienza pinkfloydiana
(Diego, ad esempio, ha interpretato interamente The Wall) sia delle
aperture del Project al teatro e al cinema (Ladyhawke - Main Title è uno dei brani in
lista).
Il tutto, naturalmente, in vista dei prossimi concerti (in
date da fissare, tenete d'occhio la mailing list italiana o il forum italiano),
ai quali i Nevermore attendono caldamente un grande pubblico a cui far conoscere
questa grande musica, ma soprattutto i fans italiani del Project, che
sono ovviamente il pubblico più adatto alle prime file (peraltro, fra sogni dei
Nevermore c'è un meeting di fans con loro come ospiti, un'iniziativa che sarebbe
certo appropriata). Pino, il chitarrista, mi ha scritto "La carica che ci
trasmetti è abbastanza forte pertanto ce la metteremo tutta" e Fulvio, il bassista,
mi ha scritto "L'energia e le emozioni che ci trasmetti sono molto forti, sicuramente le
userò per impegnarmi di più e dare il meglio di me ogni volta" ... immaginate quale
carica potrà dar loro un intero gruppo di fans italiani. Projectologi italiani,
diamo loro il nostro sostegno!
Giorgio Rizzarelli è stato coinvolto in primo piano nelle attività del
fan club italiano di Alan Parsons, nell'ambito delle quali, essendo tastierista,
ha anche organizzato attività musicali. Ha conosciuto Alan Parsons ed Eric
Woolfson dei quali ha visto vari eventi, fra cui i musical Freudiana e Poe, e
vari live.
La scaletta del concerto all'Acquofono
Lucifer
Damned If I Do
Money Talks
Breakdown / A Dream Within A Dream / The Raven
Don't Answer Me
Let's Talk About Me
You're Gonna Get Your Fingers Burned
The Cask Of Amontillado
You're On Your Own
I am a Mirror
Mammagamma
Let Me Go Home
Games People Play
Psychobabble
Sirius
Eye In the Sky
Prime Time
(The System of) Doctor Tarr and Professor Fether
|
(Foto riprodotte per gentile concessione dei Nevermore)
Links
Sito dei Nevermore (con biografie e foto
aggiuntive):
Sito madre dei Lab70 (una delle band pinkfloydiane da cui sono
nati):
http://lab70.it - mp3
consigliati: One of these days, Play me lap style (musica originale di Pino
Mencarelli)
Sul Project:
L'Acquofono:
|
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© ALESSANDRO COSPITE 2007
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